La mia vita ha l’equivalente simbolico del gattonare.

Mi accampo furtiva sempre lontana dal mio nido per negoziare con ogni uomo che incontro il gran ritorno.

Eppure l’indicatore romantico mi suggerisce nuove idee, curiosità, ispirazioni: qualcosa di disinvolto che potrebbe conciliarmi finalmente al mondo, al tutto.
Ma non c’è verso, nessuna speranza.

L’unico equilibrio che so sostenere è l’aura di mediocrità di chi mi raggiunge, di chi non ha pace.