Accecamento

Facendomi vento, io mi disperdo

tra le sabbie mobili degli anni irrisolti

nasco e poi muoio alla sorgente

alterandone l’itinerario.

Esisto in simultaneità.

In me si affrontano moltitudini di donne

tormentate, confuse, finite e tornate.

E mi ripeto,

nella rotonda consapevolezza di un sole disertato.

E riconduco al verso

quel dibattimento intimo

fonte inesorabile di guai

che precede il Caos, mio perenne stato umorale.

E ancora amo

nel mio duplice fine

che è scrivere e vivere

in piccole gradazioni di rosso, ombre e lumeggi in oro.

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